Palazzina di Caccia di Stupinigi
Tappezzeria chiné à la branche con motivi vegetali
Manifattura francese
Dati tecnici
N° Inventario | STU0113 |
Oggetto | Tappezzeria |
Autore | Manifattura francese |
Materia e Tecnica | seta / taffetas / chiné à la branche |
Misure | A 320cm - La 803cm - P 0cm - Lu 0cm - D 0cm |
Provenienza | |
Mostre |
Notizie Storico Critiche
La tappezzeria del Salotto degli Specchi è un prezioso e raro taffetas di seta chiné à la branche, una tecnica tessile che dona al disegno un caratteristico effetto fiammato e striato in senso verticale. Questo particolare risultato si ottiene tingendo “per riserva” piccoli mazzi di fili d’ordito precedentemente legati (branches), impedendo così al colore di penetrare nelle parti coperte e componendo il motivo decorativo a volute, nastri e ghirlande. Successivamente, l’ordito viene montato sul telaio e intrecciato con un filo di trama di un unico colore. Il tessuto, decorato con motivi vegetali, nastri e ghirlande di fiori, è databile al terzo quarto del XVIII secolo. Fino al 1780, la stanza era rivestita con un'altra stoffa di seta, mentre negli inventari francesi del 1805 e del 1807 si attesta la presenza dell'attuale tappezzeria, descritta sommariamente come "Une tenture flambé faisant le circuit du cabinet, avec garniture des baguette sculptées et dorées fond en giace autour". Già nell'inventario del 1880, viene registrato il cattivo stato di conservazione in cui versa il rivestimento a riprova della fragilità dell’opera causata dalla particolare tecnica che conferisce un’instabilità agli orditi che per effetto della tintura si degradano più velocemente, soprattutto se esposti a irraggiamento diretto, e perdono l’effetto di tenuta dell’armatura tessile. Per questa ragione la tappezzeria del Salotto degli specchi di Stupinigi è un esemplare estremamente prezioso e raro per la sua conservazione ancora in opera e in discreto stato, anche grazie all’ultimo intervento di restauro del 2010-2011 (Bava, Carbotta 2014, pp. 269, 274-276). Un ulteriore esemplare frammentario di questa rara tipologia tessile è conservato in un’altra residenza sabauda, a Villa della Regina, nell’Apprtamento del Re.Bibliografia
A.M. Bava, E. Carbotta, Gli apparati tessili, in La Palazzina di Caccia di Stupinigi, a cura di E. Gabrielli, Firenze 2014, pp. 267-276.